Tralasciando quelle che sono le tesi complottiste rigaurdo al Covid 19 pare che le pandemie non sono eventi catastrofici casuali, ma la conseguenza del nostro impatto sugli ecosistemi naturali.
Il WWF ha pubblicato un rapporto interessante che mette in luce come l’uomo con le proprie attività abbia alterato in maniera significativa i tre quarti delle terre emerse e i due terzi degli oceani, modificando a tal punto il Pianeta da determinare la nascita di una nuova epoca denominata “Antropocene”.
Qui di seguito un estratto e il pdf scaricabile del rapporto.
dal sito WWF:
“Molte pandemie degli ultimi decenni hanno origine nei mercati di metropoli asiatiche o africani dove si riscontra il commercio illegale o incontrollato di animali selvatici vivi, di scimmie, di pipistrelli, di carne di serpente, scaglie di pangolino, e tanti altri rettili, mammiferi e uccelli. Si creano in questo modo pericolose opportunitа per il contatto tra l’uomo e le malattie di questi organismi, offrendo il fianco allo sviluppo di vecchie e nuove zoonosi, ovvero di malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo. Nel report cercheremo di illustrare quali sono i collegamenti, in larga parte ancora poco noti, tra le nostre azioni sugli ecosistemi e la biodiversitа e le conseguenze che queste hanno sulla diffusione di alcune malattie e quindi sulla salute pubblica, fino alle condizioni socio-economiche delle nostre societа.“